Parte II
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Il Paradosso della Progresso Tecnologico e il Futuro dell’Umanità.
L’evoluzione tecnologica ha generato una miriade di innovazioni che hanno rivoluzionato, in modo apparentemente irreversibile, il nostro modo di vivere. Tuttavia, questo incessante progresso porta con sé una serie di paradossi che minacciano di sovvertire l’equilibrio sociale e di compromettere il benessere individuale. Da un lato, siamo testimoni di miglioramenti significativi nella medicina, nelle comunicazioni e nell’efficienza industriale; dall’altro, emergono dubbi riguardo alla sostenibilità di tali avanzamenti e alle conseguenze psicologiche e socioculturali che ne derivano.
Uno dei paradossi più inquietanti è quello della sovrastimolazione informativa. In un’epoca in cui l’accesso a una quantità pressoché illimitata di informazioni è diventato la norma, l’essere umano si ritrova spesso intrappolato in una spirale di distrazione e sovraccarico cognitivo. Questo fenomeno, definito tecnicamente “overload informativo”, provoca una sorta di paralisi decisionale che riduce la nostra capacità di discernere informazioni rilevanti da quelle superflue. Di conseguenza, l’informazione, che in teoria dovrebbe arricchire e potenziare l’individuo, rischia di diventare un ostacolo al benessere mentale e alla serenità.
Parallelamente, si osserva un’evidente polarizzazione sociale derivante dall’uso delle piattaforme digitali. I social media, pur facilitando la comunicazione e l’interazione globale, contribuiscono alla formazione di “bolle informative” o “echo chambers” in cui le persone tendono a confrontarsi solo con chi condivide le proprie idee. Questo isolamento ideologico riduce la capacità di sviluppare un pensiero critico e alimenta una percezione distorta della realtà, in cui il dialogo e la tolleranza verso il dissenso vengono progressivamente meno. Ciò ha profonde implicazioni per la coesione sociale e per la qualità del dibattito pubblico, che si impoverisce e si irrigidisce in una dialettica di scontro anziché di confronto.
A livello etico, poi, si apre la questione del transumanesimo, una corrente di pensiero che auspica il miglioramento delle capacità umane tramite l’uso della tecnologia avanzata. Sebbene il potenziamento umano prometta di prolungare la vita e di espandere le capacità cognitive e fisiche, esistono rischi non trascurabili legati alla disuguaglianza. Se questi miglioramenti fossero accessibili solo a una ristretta élite, si verrebbe a creare una divisione netta tra “umani potenziati” e “umani naturali,” rafforzando la stratificazione sociale e minacciando il principio di uguaglianza.
In tale contesto, diventa essenziale una riflessione collettiva che non sia incentrata unicamente sul potenziale dei progressi tecnologici, ma anche sulle loro implicazioni etiche, psicologiche e sociali. Solo attraverso una ponderata considerazione dei benefici e dei rischi potremo determinare quale sia il futuro che intendiamo costruire per le generazioni a venire.